Risale addirittura a Svezia 1958 l’ultimo fallimento della nazionale italiana nelle qualificazioni mondiali. Eppure, la storia del torneo ci riserva costantemente sorprese negative da parti di formazioni molto quotate che non riescono ad accedere alla fase finale. Vediamole tutte
Non qualificarsi a Russia 2018 è un dramma nazionale? Comprensibile, ma non è certo un fattore inedito. Nella storia della Coppa del Mondo non sono certo infrequenti i forfait delle cosiddette “grandi” storiche. C’è solo una nazionale che ha preso parte a tutte e 20 le edizioni sin qui disputate: il Brasile, che con i suoi cinque titoli iridati è anche la squadra più blasonata nell’albo d’oro del torneo e che ci sarà anche alla 21°, l’anno prossimo in Russia. Per il resto, tutte le squadre più ammirate del pianeta hanno dovuto masticare bocconi amari. Ecco la lista completa, nazione per nazione:
ITALIA
Come molte altre squadre europee, gli azzurri snobbarono la prima edizione del 1930, anche per non sobbarcarsi gli elevati costi del trasferimento in Uruguay via nave. La forza dell’Italia venne chiarita in maniera inequivocabile con i trionfi delle due successive edizioni: in casa nel 1934 e in Francia nel 1938. Il vero tonfo nelle qualificazioni è avvenuto 60 anni fa, quando non prendemmo parte al mondiale di Svezia ’58 soccombendo nel girone con Portogallo e Irlanda del Nord. Sconfitta per 3-0 dai lusitani, la squadra azzurra cadde anche a Belfast per 2-1. Da non sottovalutare il dato delle ultime due edizioni: dopo essersi laureata campione del mondo nel 2006, è uscita al primo turno sia nel 2010 che nel 2014.
GERMANIA
Esattamente come l’Italia, ha saltato volontariamente l’edizione inaugurale, per poi aggiudicarsi la Coppa per quattro volte. L’unica altra edizione alla quale non ha preso parte è stata quella di Brasile 1950, ma a tagliarla fuori non fu un flop sportivo, bensì una decisione politica: il mondo si stava ancora leccando le ferite causate dalla Grande Guerra, provocata proprio dai tedeschi. Nel 1954, in Svizzera, tornarono tra i contendenti. E vinsero.
INGHILTERRA
Con lo snobismo di chi si è sempre considerato “inventore del calcio”, gli inglesi non hanno accettato di sfidare le rivali mondiali fino al 1950, quando la clamorosa sconfitta contro i “parenti poveri” degli Stati Uniti li ha costretti a scendere dal piedistallo. Nel 1966 ha vinto il suo unico titolo mondiale, giocando in casa e battendo in finale la Germania grazie al “gol fantasma” di Hurst, che oggi richiederebbe senza dubbio l’intervento della goal-line technology. Oltre a non ripetere tale exploit, la squadra dei Tre Leoni non è riuscita a staccare il biglietto per Germania ’74, Argentina ’78 e USA ’94.
ARGENTINA
Seconda nel primo mondiale del 1930, l’Argentina poi rinunciò volontariamente alle edizioni del 1930, 1950 e 1954. Penalizzata dalla regola interna che permetteva di convocare solamente i giocatori militanti in Patria, mentre i più forti erano ovviamente emigrati all’estero, l’Albiceleste non riuscì a qualificarsi per Messico ’70, superata da Perù e Bolivia.
FRANCIA
E’ stata una delle quattro squadre europee (su 13 partecipanti) a prendere parte alla prima edizione del ’30, per poi organizzare in proprio la terza del ’38. Sessant’anni dopo, sempre in casa, ha vinto il suo primo e unico titolo mondiale. E’ poi tornata in finale nel 2006, ma, come ben sappiamo, si è dovuta accontentare del secondo posto. Sono ben cinque i mondiali ai quali i “Bleus” non sono riusciti ad accedere per demeriti sportivi: Cile ’62, Messico ’70, Germania ’74, Italia ’90 e USA ’94.
OLANDA
Gli inventori del “Calcio Totale” detengono il record di finali perse, essendo arrivati secondi nel 1974, nel 1978 e nel 2010. E’ inoltre arrivata terza nel 2014 e quarta nel 1998. Tuttavia, non è riuscita a qualificarsi per ben otto volte: quattro consecutive dal ’58 al ’70 e poi ancora nel 1982, 1986, 2002 e 2018. Inoltre, non si è iscritta a tre edizioni: 1930, 1950 e 1954.
SPAGNA
Anche i nostri vicini di casa iberici sono passati dal titolo iridato (2010) all’eliminazione al primo turno (2014). Peggio ancora, tuttavia, non qualificandosi per le edizioni del 1950, 1954, 1970 e 1974. A queste assenze vanno aggiunte quelle del 1930, dovuta alle già citate questioni economiche, e quella del 1938, a causa della guerra civile che stava imperversando nel Paese.
URUGUAY
Nella prima parte del Novecento erno i dominatori assoluti della scena: oltre a organizzare e vincere l’edizione inaugurale del 1930, la Celeste si è ripetuta nel 1950 in Brasile, infliggendo alla “Seleçao” la beffa passata alla storia come “El Maracanazo”. Tra i due trionfi, gli uruguagi si sono sottratti alle edizioni del ’30 e ’34 in Europa, per poi conoscere le prime sconfitte sul campo. In ben sei edizioni, non sono riusciti a qualificarsi: 1958, 1978, 1982, 1994, 1998 e 2006.
LA CLASSIFICA DELLE PARTECIPAZIONI ALLE FASI FINALI (esclusa Russia 2018)
20 Brasile
18 Germania
18 Italia
16 Argentina
16 Uruguay
15 Messico
14 Francia
14 Inghilterra
14 Spagna
12 Belgio
11 Jugoslavia/Serbia/Serbia-Montenegro
10 URSS/Russia
10 Olanda
10 USA
10 Svezia
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